La natura è uno dei sistemi resilienti più efficaci per la loro capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici (un albero è capace di rigenerarsi se colpito da un incendio) o ad adattarsi e riorganizzarsi nella loro crescita di fronte a eventi imponderabili.

Per Giorgini la natura è un libro aperto che indica alternative possibili. Rappresenta, per flessibilità, adattabilità, autorigenerazione e ripristino degli equilibri di cui è dotata, il modello più credibile di sistema complesso su cui impostare il nuovo modo di agire dell’uomo, a favore di una sua sopravvivenza più duratura in un ambiente controllato e non dominato.

Una delle considerazioni di base della ricerca giorginiana è infatti l’osservazione della fondamentale differenza dei modi in cui nascono gli oggetti artificiali e quelli naturali. Mentre l’uomo tradizionalmente tende a costruire i suoi oggetti rigidamente per singole fasi, con aggiunte progressive spesso simmetriche, l’evoluzione naturale procede sistematicamente con trasformazioni dinamiche, adattamenti e retroazioni continue. Qui si delinea la differenza tra un oggetto che viene costruito e un oggetto che cresce.

La natura come modello

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